Le linee guida Sna interessano anche gli enti territoriali
PNRRIl Piano nazionale di ripresa e resilienza cambia le regole per l’accesso alla dirigenza pubblica, compresa quella degli enti territoriali. La Sna (Scuola nazionale dell’amministrazione) ha diffuso, nei giorni scorsi, una proposta di linee guida sull’accesso alla dirigenza pubblica, veicolata con decreto del ministro della Pubblica amministrazione, che ha avuto semaforo verde dalla Conferenza unificata. Nelle linee guida si ricorda che, nell’ambito delle azioni di rafforzamento e ammodernamento della pubblica amministrazione, il PNRR assegna particolare importanza alla valutazione delle competenze trasversali nei processi di selezione, avanzamento, formazione e sviluppo dei dipendenti pubblici. Vediamo in che modo si articoleranno tali selezioni quando il decreto sarà pubblicato in Gazzetta e le linee guida diverranno ufficiali.
Enti locali interessati
Le nuove procedure concorsuali per l’accesso alla dirigenza, disciplinate dal decreto-legge n. 80/2021, art. 3, prevedono esplicitamente la valutazione, oltre che delle conoscenze, di “capacità, attitudini e motivazioni individuali”. Ciò tocca direttamente le amministrazioni centrali. Per le altre amministrazioni, e in particolare per gli enti territoriali, sussistono i margini di autonomia previsti dai rispettivi ordinamenti e, per il reclutamento da parte delle Regioni, dal Titolo V della Costituzione. Tuttavia, sostiene la Sna, i principi che informano la disciplina introdotta dai commi 3 e 4 dell’art. 3 del d.l. 80/2021 possono e devono ispirare le procedure di reclutamento di tutte le pubbliche amministrazioni e si ritengono dunque applicabili, anche alle amministrazioni diverse da quelle centrali, la valutazione delle capacità, attitudini e motivazioni individuali dei futuri dirigenti, anche attraverso prove, scritte e orali.
Gli Assessment Center
È una delle più diffuse metodologie utilizzate, in ambito privato, e più recentemente anche in ambito pubblico, per la selezione, la mappatura delle competenze, la valutazione del potenziale, l’analisi delle esigenze formative e lo sviluppo delle risorse umane. L’Assessment Center è una procedura di valutazione sofisticata che, attraverso l’utilizzo di una molteplicità di strumenti standardizzati, ha l’obiettivo di analizzare e valutare il possesso (e il relativo livello) di un set predefinito di competenze comportamentali (o trasversali) ritenute necessarie per ricoprire con successo un ruolo specifico o un insieme di ruoli in una organizzazione. Essa si fonda sul ricorso a più prove e a più valutatori, adeguatamente formati (cd. Assessor), che contribuiscono, ognuno per la sua parte, alla valutazione complessiva, derivante dal confronto e dall’integrazione delle diverse osservazioni.
Tecniche di valutazione
La valutazione delle competenze, si legge nelle linee guida, possono essere utilizzate più prove: test, interviste, questionari e simulazioni (cd. prove situazionali). Le prove situazionali devono essere costruite in modo tale da contenere stimoli analoghi a quelli dell’ambiente di lavoro di riferimento, ma possibilmente distanti in termini di scenario. Il numero delle simulazioni dipende dalla complessità del lavoro, dal numero di dimensioni da valutare e dal tipo di prove utilizzate. Preliminarmente è opportuno effettuare un pre-test delle prove per verificare la loro appropriatezza.
Prove preselettive
Qualora, in considerazione del numero di candidati, sia necessario ricorrere a una prova preselettiva, solitamente svolta mediante la somministrazione di test, il bando potrà prevedere la coesistenza di quesiti riguardanti le materie, diretti a valutare le conoscenze dei candidati, con altri quesiti (di ragionamento logico, situazionali, etc.), atti a rilevare e valutare il possesso delle attitudini e delle competenze definite nel bando.
Prove scritte
Relativamente alle prove scritte, potrà essere richiesto ai candidati di sviluppare uno o più elaborati da cui risulti possibile rilevare sia la corretta trattazione di problematiche direttamente riferibili alla conoscenza delle materie stabilite dal bando, sia la capacità di fornire soluzioni appropriate in rapporto a determinate complessità proprie delle strutture amministrative pubbliche.
Prova orale
Relativamente alla prova orale, la commissione d’esame potrà richiedere al candidato, oltre che di rispondere a quesiti sulle materie stabilite dal bando, di cimentarsi in una o più delle prove situazionali, in esito alle quali saranno valutati gli elementi riguardanti lo stile di leadership del candidato, le sue doti comunicative, la capacità di gestire lo stress, le capacità relazionali. È fortemente raccomandata la somministrazione di un test autodescrittivo (ad esempio, sugli stili lavorativi, i comportamenti organizzativi abituali etc.).
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